AK NEWS

AK INFORMA 4-2020

Vai su: www.accademiakronos.it

PASSATO LO TSUMANI COVID-19 FORSE DOVREMMO REINVENTARE LA NOSTRA SOCIETA'

Di Franco Floris - presidente di AK

Non sono previsioni fumose, tratte da qualche film di fantascienza, quello che ci spetterà dopo questa devastante pandemia, non illudiamoci, non sarà rose e fiori, non sarà più come prima! Tuttavia impariamo a vedere positivo anche in questo momento difficile: l'evento coronavirus prendiamolo come un avvertimento, un monito per tutti noi, all'umanità, a non proseguire su questa strada che ancora oggi infierisce sull'ambiente naturale in un modo tale da mettere a rischio la stessa sopravvivenza di noi umani. Diamo finalmente vita a tutti quei progetti che menti illuminate hanno realizzato da anni per una sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica tra tutti i popoli della Terra. Non dobbiamo temere di affrontare al buio il dopo coronavirus, le soluzioni esistono ed anche esempi importanti, si tratta ora di coinvolgere tutti i cittadini del pianeta, non certo gli attuali padroni delle finanze, delle energie e delle politiche planetarie, ma gente come noi che aspira a lasciare un mondo vivibile ai propri figli e nipoti.

Si pensi che solo il 5% di tutta l'umanità decide per noi, ma non lo fa per il nostro bene, lo fa solo per il proprio tornaconto, sia esso economico o di potere politico. Purtroppo noto che ancora i politici nel mondo si muovono e si comportano come se nulla fosse cambiato, nessun cambio di passo, nessuna nuova strategia, le visioni sono sempre legate al passato.

Nord-Sud, Russia, Stati Uniti d'America e Cina con il solito scacchiere, gli imperi contro gli altri e guerra tra di loro. Questi "signori" non hanno capito che bisogna cambiare rotta, siamo tutti nella stessa barca (pianeta) e dobbiamo constatare che le risorse stanno finendo, che la crescita non c'è più, che i cambiamenti climatici ci sono e gli effetti si sentono già chiaramente, ecc. ecc.

In tutto questo è chiaro che la cosiddetta società consumistica ha clamorosamente fallito. Essa è servita solo ad arricchire i soliti "illuminati" e ad impoverire la maggior parte degli abitanti del pianeta; non solo, ma questa nostra società non è stata capace di scongiurare le infinite guerre "dei poveri" che continuano ad insanguinare il Sud del mondo.

E allora? Cerchiamo di ripartire con nuove regole, quelle utili a ridonare equilibrio tra natura e uomo. Rivediamo le nostre economie, abbandoniamo definitivamente l'economia lineare per

quella circolare o comunque ecosostenibile. Rimoduliamo il concetto di distribuzione delle ricchezze sul nostro pianeta, evitiamo di assistere a sprechi di risorse terrestri solo perché c'è qualcuno che ha tanti soldi da sfruttarle. Questo è il sogno di ognuno di noi per una società equa, non oppressiva e in armonia con la natura, ovviamente questa è la visione più macroscopica, scendendo con i piedi per terra, nel nostro piccolo, ricordiamoci di aver promesso di "fare la nostra parte", limitando al massimo di ferire con la nostra impronta ecologica negativa Madre Terra. Ridimensioniamo quindi i nostri atteggiamenti verso questa riconversione della società umana. In parole povere cominciando dalle piccole cose come ad esempio: prendere mezzi di trasporto meno inquinanti, produrre il meno possibile rifiuti, riutilizzare oggetti che altrimenti sotto la spinta consumistica saremmo stati obbligati a buttar via, bandire dalle nostre tavole prodotti agricoli che fanno uso indiscriminato e incosciente di fitofarmaci, ridurre l'uso delle carni, ecc. ecc. Ma soprattutto quando andiamo a votare distinguiamo chi ha usato l'ambiente solo

per avere qualche voto in più, da chi invece ne ha fatto una vera missione di salvaguardia ecologica.

Dobbiamo, infine, non dimenticare che non è più tempo di rinviare il nostro impegno, grande o piccolo che sia, nei confronti dell'ambiente, è giunto invece il momento di agire, di fare. In caso contrario dobbiamo accettare, senza più lamentarci, altre situazioni come questa che stiamo vivendo in questi giorni e, dal punto climatico, accettare disastri sempre più gravi. Nel frattempo avvertiamo che altre associazioni come la nostra sono preoccupate per il dopo coronavirus e pertanto si appellano, insieme a noi, al Presidente del Consiglio dei Ministri per riconoscere all'interno di una commissione che dovrà affrontare le fasi 2 e 3 del dopo pandemia la figura di esperti ambientalisti. La lettera appello ideata dal Presidente di Mare Vivo e controfirmata da 14 organizzazioni è già partita ed ora attende risposte (a seguire il documento).

Oltre a ciò Accademia Kronos a questo proposito ha deciso di aprire un forum, un incontro tra i nostri soci e lettori per chiedere loro come vorrebbero fosse la nuova società che dovrebbe sostituire l'attuale.

Le modalità per questo confronto di idee tra tutti i nostri soci e lettori vi saranno esposte dal nostro

Filippo Mariani.

Grazie per l'attenzione Franco Floris

IL CONTENUTO DEL DOCUMENTO INVIATO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Egregio Presidente,

nel ringraziarla per il grande lavoro che sta facendo e per le gravose decisioni che giornalmente deve prendere, vorremmo sottoporle un tema ugualmente urgente per il futuro del nostro Paese e delle giovani generazioni.

Abbiamo visto l'elenco degli esperti della Task Force per la ripresa dopo l'emergenza corona

virus. Prima di esprimere le nostre considerazioni, però, ci sembra essenziale rivendicare una specifica, maggiore attenzione ai temi ambientali, preme mettere in chiaro un concetto essenziale per fare in modo che il disegno del futuro non ripeta gli errori del passato.

La sostenibilità si basa su tre sfere: ambientale, sociale, economica.

Le leggi della sfera ambientale governano anche le altre due sfere, perché senza l'ambiente l'esistenza di società ed economia è impossibile.

Le leggi della sfera sociale governano anche la sfera economica, mentre le leggi della sfera economica sono di sola pertinenza dell'economia.

I nostri guai derivano dal fatto che abbiamo obbedito ad una gerarchia inversa: le leggi dell'economia hanno prevalso su quelle sociali e ambientali. Il prezzo che stiamo pagando per questa distorsione di priorità è sotto i nostri occhi, dai cambiamenti climatici alle pandemie.

La ripartenza dovrebbe rivedere le priorità e indirizzare gli sforzi per disegnare nuovi sistemi di

produzione e consumo. Riteniamo che anche la legislazione d'emergenza debba tenere conto degli obiettivi di sostenibilità ambientali decisi dall'Onu e dall'Europa nonché degli impegni sul Green deal annunciati anche dal Suo Governo.

La composizione della Task Force governativa per la ripartenza ripete lo schema del passato, con un nutrito gruppo di esperti delle sfere economica e sociale, con un po' di tecnologia: l'ambiente è

totalmente assente.

Il ritorno alla normalità presenta un grosso problema, ed è proprio la normalità.

Chiediamo che, a fianco dell'ottimo team da Lei designato, sia aggiunta una compagine altrettanto

rappresentativa di esperti di ambiente.

Confidando in una sua attenzione a questi temi saremmo ben felici di un incontro nelle forme che Lei riterrà più opportune.

Grazie

Firmato da

Marevivo Presidente Rosalba Giugni - Fondazione Univerde Presidente Alfonso Pecoraro Scanio

Pronatura Presidente Mauro Furlani - Accademia Kronos Presidente Franco Floris - Greenpeace Italia - Direttore Esecutivo Giuseppe Onufrio - Sorella Natura Presidente Roberto Leoni - CE CETRI-TIRES Presidente Angelo Consoli - Italia Nostra Presidente Ebe Giacometti - The Jane Goodall Institute Italia Presidente Daniela De Donno - CoNISMA Presidente Antonio Mazzola - LAV Presidente Gianluca Felicetti Università UniCamillus Rettore Gianni Profita - Fondazione Symbola Presidente Ermete Realacci - LIPU Presidente Aldo Verner

******************************************************************************

Chiediamo ai nostri soci e lettori di esprimere idee per pensare ad una nuova società

Di Filippo Mariani

Da quando è arrivato questo invisibile e imprevisto nemico, noi della Presidenza, del Comitato Scientifico e della Redazione, ci siamo impegnati a fornire ai nostri soci e lettori informazioni capaci di comprendere meglio il problema. Abbiamo, come avrete potuto constatare dai recenti articoli, ipotizzato situazioni che, dopo un primo scetticismo, si sono rivelate più che credibili, vedi il collegamento con inquinamento atmosferico e coronavirus e la permanenza nell'aria di questi virus per diverso tempo.

Ora, considerando che tra i nostri soci e lettori annoveriamo fisici, naturalisti, economisti e medici, chiediamo loro di collaborare al progetto di individuazione di una strada da percorrere per progettare una nuova società , visto che quella attuale non risponde più alle vere e profonde esigenze di ognuno di noi.

Vi si chiede di elaborare (non più di una cartella) i vostri progetti, le vostre idee, le vostre esperienze. Il materiale raccolto oltre che essere pubblicato, verrà inviato a chi di dovere. I vostri elaborati in word e firmati andranno spediti a: ak@accademiakronos.it

******************************************************************************

CONTRIBUTI ALLA LOTTA CONTRO IL CORONAVIRUS

Sopravvivenza nell'aria e sulle superfici del Coronavirus e virulenza nei confronti delle diverse fasce di età

a cura del professor Ezio Gagliardi

Si è parlato molto dei luoghi dove si può annidare il supernominato virus SARS-CoV-2, talmente piccolo (0,1 - 0,2 micron) che può vedersi solo al microscopio elettronico; ci si chiede quando può sopravvivere in aria e a quale distanza.

Alcuni ricercatori della Princeton University, UCLA e National Institutes of Health sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine 2020 affermano che "la trasmissione per via aerea non solo è plausibile, ma che il virus può rimanere disperso nell'aria fino a 3 ore" (1), per esempio dopo un colpo di tosse. Capiamo tutti che la distanza di sicurezza in un ambiente chiuso dipenderà dall'umidità, dalla ventilazione e dal riciclo dell'aria; in linea teorica il virus potrà viaggiare all'interno dello spazio chiuso per diversi metri prima di planare su qualche superficie e/o su un'ignara persona che staziona nell'ospedale, nella metro, nel treno e/o autobus.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, tale tesi viene confermata da diverse pubblicazioni internazionali:

-(Scaling of contact networks for epidemic spreading in urban transit systems) "trasporto pubblico nelle nostre città è altamente vulnerabile a focolai di malattie come la pandemia globale di coronavirus (COVID-19)"

-"Gli spazi ristretti e la limitata ventilazione dei veicoli del trasporto pubblico potrebbero provocare infezioni tra i passeggeri (Coronavirus can travel twice as far as official 'safe distance' and stay in air for 30 minutes, Chinese study finds).

Vi elenco alcune delle misure adottate in Cina dopo l'avvento del Covid 19 in modo epidemico:

- In Cina, nonostante la maggior parte del paese fosse in stato di blocco, il trasporto pubblico è stato completamente sospeso a Wuhan (Gennaio, Febbraio) e nella sua cintura dei pendolari

(China coronavirus: three cities join Wuhan in quarantine lockdown as Beijing tries to contain deadly outbreak) .

- Gli autobus venivano quindi utilizzati solo per spostare il personale medico e consegnare le merci.

- Le maschere sono obbligatorie per tutto il personale e i passeggeri, come è prassi comune in tutta l'Asia

(Face masks and coronavirus: how culture affects your decision to wear one).

- In una città tipica come Shenzhen la flotta degli autobus viene disinfettata dopo ogni viaggio; particolare attenzione è rivolta a sedili, braccioli e maniglie. Nei depositi e negli scambi, questo viene fatto ogni due ore.

- In tutta la Cina, i posti di blocco del controllo sanitario (China's subways track commuters as security takes on a silent, hi-tech face) vengono utilizzati nelle stazioni ferroviarie e metropolitane (nonché in molti edifici pubblici e privati). Ciò consente il controllo della temperatura e la tracciabilità del movimento delle persone, in caso di contatto con un sospetto vettore COVID-19. In molti taxi, autobus e vagoni della metropolitana, i passeggeri sono incoraggiati a scansionare un codice QR per registrare il loro nome e numero di contatto, per aiutare a rintracciare i contatti (Contact tracing).

- I promemoria di educazione pubblica vengono trasmessi ai passeggeri costantemente attraverso i monitordelle stazioni, metropolitane e treni.

- Le città di tutta l'Asia forniscono gel disinfettante per le mani nei veicoli di trasporto pubblico e negli scambi.

- Per aumentare la ventilazione naturale e ridurre il rischio di infezione, alcuni operatori hanno aperte le bocchette delle finestre annullando o riducendo l'aria condizionata.

- A Shanghai, la luce ultravioletta viene utilizzata per disinfettare gli autobus.

Quali di queste misure sono state adottate in Italia?

Diverse autorità straniere: Cina, Australia hanno ammesso pubblicamente il pericolo dei mezzi di trasporto per il contagio da coronavirus e messo in atto diverse misure di quelle precedentemente elencate.

Mi chiedo se in Italia il pericolo ambientale sia stato trascurato, pensando che il semplice distanziamento possa ridurre il contagio.

Per quanto riguarda la sopravvivenza sulle superfici il virus SARS Cov-2, risulta più alta sulla plastica e acciaio inossidabile (fino a 72 ore), molto meno su superfici di rame e cartone (1).

Risulta ormai chiaro che tutti possiamo essere colpiti, in tutte le fasce di età, da patologie anche gravi, così come dichiarato dalla Dott.ssa Maria Van Kerkhove, capo dell'unità delle zoonosi e delle malattie emergenti dell' OMS; tale tesi viene avvalorata dalle seguenti constatazioni:

- il Dott. Michael Ryan, il massimo esperto delle emergenze dell'OMS, ha dichiarato che il 20% delle morti in Corea erano persone di età inferiore ai 60 anni e il 15% delle persone in terapia intensiva in Italia avevano meno di 50 anni.

- inoltre nello stato di New York quasi il 54% dei pazienti ospedalizzati con coronavirus aveva tra 18 e 49 anni, ha dichiarato il Governatore Andrew Cuomo qualche giorno fa.

-Negli Stati Uniti, le persone di età inferiore ai 44 anni costituiscono il 20% dei pazienti ospedalizzati con coronavirus, secondo un rapporto pubblicato dal Centers for Disease Control and Prevention la scorsa settimana.

Questi dati confermano senza ombra di dubbio che i giovani non sono affatto "immuni" da questo virus; possiamo solo affermare che mediamente si difendono meglio rispetto agli anziani.

- Non avendo ancora un vaccino o farmaco specifico, possiamo difenderci migliorando il nostro sistema immunitario; quali integratori prendere: ottimi antivirali sono la Vitamina C e la Quercitina, mentre risultano molto utili il trans-resveratrolo e la sua forma attiva (la Polidatina) che limitano l'azione virale, impedendo alle trascrittasi di replicare il virus una volta entrato nelle cellule.

Bibliografia

  1. The New England Journal of Medicine Downloaded from nejm.org at UNIV STUDI LA SAPIENZA on March 30, 2020

_______________________________________________

Attenzione ai filtri dei climatizzatori e umidificatori dell'aria

Possibili sorgenti ambientali di infezione da virus SARS-CoV-2

a cura del Prof. Ezio Gagliardi

Fra le varie ipotesi di cause che hanno determinato l'aumento esponenziale del numero di persone infettate dal SARS-CoV-2:

a) Mancato rispetto iniziale della distanza di sicurezza in ambito ospedaliero, negli stadi, convegni, aeroporti, stazioni e movide di ogni genere.

b) Aumento delle polveri sottili prima dell'impennata dei ricoveri nelle regioni del Nord.

c) La pista del fieno e dei bovini nei quattro focolai in pianura padana: Codogno (Lodi), Nembro (Bergamo), Orzinuovi (Brescia) e Piacenza in base alla compravendita di fieno e bovini.

Poco spazio è stato dato dai mas-media e dalle maggiori emittenti televisive al possibile apporto di contaminazioni e infezioni da superfici contaminate, pur sapendo che il SARS-CoV-2 può sopravvivere da poche ore a diversi giorni su superfici ambientali.

In realtà in base ai dati già pubblicati, la contaminazione ambientale da superfici non può essere ignorata e quindi trascurata. Da quanto approfondito in letteratura vi mostrerò le sorgenti ambientali più infettanti:

• i servizi igienici con diverse zone contenenti goccioline e residui di goccioline, con maniglie e superfici di appoggio possono essere potenzialmente contaminate dal virus e infettanti in presenza di aria ventilata;

• i sistemi di condizionamento dell'aria attraverso il ricircolo dell'aria massimizza le possibilità di ricontaminazione dell'ambiente trattato, soprattutto se sostenuti da un significativo ricircolo dell'aria;

• anche i sistemi decentralizzati come i ventilconvettori che utilizzano il ricircolo locale possono determinare la risospensione delle particelle di virus a livello di stanza;

• negli scambiatori di calore rotanti le particelle potrebbero essere risospese quando lo scambiatore di calore si sposta sul lato dell'aria di mandata.

Pertanto si consiglia di disattivare (temporaneamente) gli scambiatori di calore rotanti durante gli episodi di SARS-CoV-2.

Gli studi hanno scoperto che nella nave Diamond Princess Cruise in Giappone si è rapidamente diffuso il virus SARS-CoV-2 , che è passato da 10 persone infette ad oltre 600 persone in sole due settimane, dovuto a una ricontaminazione del virus attraverso il sistema di aria condizionata, così come su altre navi da crociera.

Si noti che molti dei condizionatori d'aria sono progettati con il sistema di riciclaggio dell'aria interno allo stesso modo di quelli utilizzati sulla nave da crociera Diamond Princess, confermato da un esperto, che è stato attualmente intervistato dal Newshub.

- In tal caso, questo è di grande preoccupazione per le cliniche di quarantena, come ospedali ed edifici che utilizzano sistemi di climatizzazione con ricircolo dell'aria.

- Siamo sicuri che i sistemi di condizionamento operanti in tutti gli uffici pubblici e privati, nonché sui trasporti pubblici (treni, autobus, metro, aerei) siano stati controllati e sanificati, a livello di condotte aerauliche e filtri, al fine di evitare contaminazioni secondarie, soprattutto in presenza di ricircolo dell'aria?

_______________________________________________

Un'ipotesi del nostro comitato scientifico condivisa dalla Società Italiana di Medicina (covid-19 e particolato)

a cura di Filippo Mariani

Molti si sono chiesti come è stato possibile assistere ad un'esplosione così rapida della pandemia in Lombardia... per diversi epidemiologi fino all'altro giorno restava un mistero, ma poi quando climatologi e medici si sono incontrati per studiare la situazione si è fatta subito strada una nuova ipotesi.

Il tutto potrebbe essere collegato a questo inverno anomalo, che ha fatto registrare su gran parte delle nostre regioni prolungate alte pressioni atmosferiche, con poche piogge, assenza di vento e di conseguenza aria stagnante nelle pianure e nelle grandi città. Fatto questo che ha determinato la presenza massiccia nell'aria di particolato, dal PM10 al più pericoloso PM2,5 (quest'ultimo può arrivare ad interessare i nostri alveoli polmonari). Gli scienziati hanno constatato che questo virus può tranquillamente accompagnarsi al particolato e, quindi, pronto ad aggredire gli umani. Alcuni virologi affermano "sicurezza scientifica" che non è così, tuttavia la stessa ESA si è interrogata sul problema dell'improvvisa esplosione della pandemia nel nord Italia, ed ha indagato in merito. Quindi a noi non sembra "poco scientifica" questa ipotesi, ma affermare a priori che la stagnazione dell'aria inquinata nelle grandi pianure e città del nord non può essere una concausa dell'aumento dei contagi!

L'ipotesi che il particolato stagnante nell'atmosfera potesse essere un facilitatore della contaminazione del coronavirus fu formulata il 9 marzo scorso da alcuni esperti del nostro comitato scientifico, ma non divulgata, perché priva di altre attestazioni scientifiche e, soprattutto, per evitare il diffondersi di altre paure e angosce da parte della gente. Ora questa ipotesi, che è stata avvalorata dalla Società Italiana di Medicina, ci rende l'obbligo di diffonderla, almeno tra i nostri numerosissimi lettori. Per correttezza scientifica tuttavia va rimarcato che resta un'ipotesi, anche se molti elementi sono nella sua direzione, e quindi si continua ad indagare. A sostegno di questa ipotesi, presentiamo il seguente servizio:

L'inquinamento atmosferico ha favorito il contagio del nuovo coronavirus?

a cura di Viola Rita pubbicato su: www.wired.it - scienza/medicina)

Secondo un'indagine italiana pubblicata sul sito della Società Italiana di Medicina Ambientale potrebbe esserci un legame fra numero di contagiati e superamento dei livelli del particolato nel nord Italia. Tuttavia ci sono altri fattori da considerare e il risultato è ancora soltanto un'ipotesi.

L'inquinamento, in particolare le polveri sottili, potrebbero aver veicolato e favorito la trasmissione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2 nel nostro paese. È un'ipotesi formulata da un gruppo di ricercatori italiani, affiliati a varie università, che hanno presentato un position paper sul tema. Gli scienziati hanno esaminato i dati delle Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa) di tutta Italia e li hanno messi in relazione con i dati dei contagi da Covid-19 forniti dalla Protezione civile. L'indagine non ha individuato alcun nesso di causa effetto, ma semplicemente ha rilevato un potenziale collegamento fra i due elementi, ancora però da studiare e confermare. Il testo è rintracciabile sulla pagina della Società Italiana di Medicina Ambientale, che ha svolto l'indagine insieme all'università di Bari e a quella di Bologna.

Da cosa nasce lo studio?

Il particolato atmosferico è pulviscolo di dimensioni che vanno da pochi nanometri a 100 micrometri (µm), ovvero millesimi di millimetro. Sono famose le dannose polveri sottili PM10 e PM2.5, particelle di polvere che hanno un diametro uguale o più piccolo rispettivamente di 10 µm o 2,5 µm. Gli autori hanno spiegato che il particolato può fungere da carrier, ovvero da vettore di trasporto, per molte sostanze contaminanti, inclusi i virus.

Lo studio, polveri sottili e coronavirus

Per questo i ricercatori, hanno confrontato i dati del particolato di tutte le centraline italiane nel periodo dal 10 al 29 febbraio e il numero di contagiati nel tempo fino alla data del 3 marzo. Per fare questo paragone hanno considerato che per ogni diagnosi deve essere calcolato un periodo di incubazione di 14 giorni. Oltre a studiare l'andamento generale, in pratica, hanno messo in relazione i dati dei contagiati diagnosticati ogni giorno con quelli del particolato rilevati prima dell'incubazione (quelli del 3 marzo con quelli del 18 febbraio, quelli del 2 marzo con quelli del 17 febbraio e così via, considerando una finestra di 14 giorni).

I risultati, forse c'è un legame fra particolato e virus

Il collegamento c'è, secondo gli autori, che mostrano con grafici e dati alla mano come all'aumentare delle centraline, che rilevano un superamento dei limiti di norma giornalieri del particolato (pari a 50 microgrammi per metro cubo), crescerebbe anche il numero giornaliero dei contagiati. "In particolare si evidenzia una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di PM10 registrati nel periodo 10 Febbraio-29 Febbraio e il numero di casi infetti da Covid-19 aggiornati al 3 marzo", scrivono gli autori. "La relazione tra i casi di Covid-19 e PM10 suggerisce un'interessante riflessione sul fatto che la concentrazione dei maggiori focolai si è registrata proprio nella Pianura Padana mentre minori casi di infezione si sono registrati in altre zone d'Italia". E ricordiamo che c'è anche un effetto opposto, ovvero la prevenzione con le misure di isolamento sociale dovute al coronavirus potrebbero abbassare i livelli di inquinamento.

Ma la prudenza è d'obbligo

Tuttavia, come sottolineano gli autori stessi, questo potrebbe essere soltanto uno dei fattori. Bisogna ricordare che ci sono ovviamente altri elementi che hanno sostenuto l'infezione del nuovo coronavirus nel nord di cui al momento non abbiamo certezza - banalmente legati alla presenza di uno o più pazienti positivi al nord invece che al sud e alla formazione qui dei focolai (ancora non sappiamo chi sia con certezza il paziente zero in Europa). Inoltre, i numeri e il conteggio dei contagiati può aver subito diverse alterazioni, dalla comparsa dei primi casi in Italia nella data del 21 febbraio fino al 3 marzo (data in cui si conclude l'osservazione degli autori), dovute a vari fattori, sanitari e di altra natura: il numero di contagiati potrebbe anche essere sottostimato e dunque non avere esattamente l'andamento studiato, considerando le persone positive, ma asintomatiche, che non sono stati rilevati.

In ogni caso lo studio fornisce una prima indicazione del fatto che anche l'inquinamento possa aver fatto la sua parte, come scrivono gli autori nelle conclusioni. La ricerca, spiegano, è fra l'altro coerente con i dati di altre ricerche sullo stesso tema: studi precedenti avevano dimostrato, ad esempio, che l'aviaria "può essere veicolata per lunghe distanze attraverso tempeste asiatiche di polveri che trasportano il virus" e questo è stato dimostrato anche in alcune epidemie di morbillo.

_______________________________________________

Non dobbiamo cedere alla paura e all'ansia

a cura di Redazione AK Notizie

La paura innesca una serie di risposte del nostro organismo che fa aumentare il rischio di ammalarsi. Ecco perché:

La paura della diffusione in Italia della covid-19 sta creando problemi di ansia nella popolazione con effetti diretti sulla capacità del nostro corpo di difendersi. L'unica arma certa che abbiamo contro il coronavirus è proprio il nostro sistema immunitario. Sarebbe questo il motivo per cui il nuovo virus colpirebbe meno i bambini in età scolare e gli adolescenti in genere, perché sono quelli che hanno le difese immunitarie più attive. Il legame tra ansia e difese immunitarie è da tempo al centro di molti studi del mondo scientifico internazionale.

Ansia e difese immunitarie: attenzione ai livelli di cortisolo

Quando viviamo momenti d'ansia il nostro corpo rilascia alcuni ormoni, in particolare il cortisolo, che possono indebolire il nostro sistema immunitario. L'ansia fa reagire il cervello, che innesca sintomi fisici, anche se non ci si trova davvero in pericolo. All'inizio la prima risposta del nostro corpo è caratterizzata da alcuni sintomi lievi, come:

• un leggero mal di testa,

• nausea,

• diarrea,

• necessità di fare pipì più spesso del solito,

• tensione muscolare nell'area delle spalle e del collo.

Ansia e difese immunitarie: il cortisolo utile all'inizio, diventa un problema dopo qualche giorno

Se questa condizione di ansia persiste però possono arrivare i problemi veri. Lo stato di paura fa rilasciare il cortisolo, che non a caso è chiamato l'ormone dello stress. In realtà il cortisolo è un'arma di difesa che il nostro organismo mette in atto. Il corpo reagisce alle situazioni di stress prolungato con l'infiammazione. Il cortisone indebolisce alcuni anticorpi che provocano questa infiammazione. Quindi nel breve termine il rilascio di cortisolo è utile, ma a lungo andare ci fa entrare in una spirale che ci fa diventare più sensibili alle infezioni, sia esse di natura virale o batterica. Il cortisolo abbatte il numero dei linfociti T e dei globuli bianchi in generali, che sono le cellule preposte alla difese dell'organismo da attacchi esterni.

Come gestire l'ansia?

Ovviamente è inutile dire a chi soffre di ansia di smettere di essere ansioso. Forse è addirittura controproducente spiegargli che chi è ansioso alza il rischio di ammalarsi più facilmente rispetto agli altri. È importante trovare qualcosa che sia giusto per ciascuno di noi. Fare attività fisica aiuta sempre, perché abbassa naturalmente i livelli di cortisolo nel sangue. Quando si passeggia a passo svelto, l'organismo produce una quantità di endorfine fino a cinque volte superiore rispetto a quando è a riposo. Le endorfine, conosciute anche come "ormoni della felicità", sono una fonte di benessere per il corpo e per la mente.

Ci sono molte tecniche che possono aiutarci, ma prevedono una conoscenza maggiore. Le più indicate sono lo yoga e la meditazione, che richiedono però la capacità di saperle mettere in pratica.

Se siete particolarmente pigri potete optare per la risata. Ridere fa bene alla salute perché aumenta la quantità di ossigeno che si respira, stimola il cuore, i polmoni, i muscoli e aumenta l'endorfina che rilascia il cervello. Uno studio, pubblicato sulla rivista Heart&Lung, ha indagato sui benefici psicologici per le persone con broncopneumopatia cronica ostruttiva e ha dimostrato che ridere migliora sensibilmente l'umore e lo stato psicologico dei pazienti. Ma oltre a tutto ciò la respirazione è un rimedio importante per ridurre l'ansia e dare energia a tutto il corpo.

_______________________________________________

Tessera "sostenitore" campagna nazionale

"Io faccio la mia parte"

Finalmente "l'uomo s'è desto!" Purtroppo ci voleva questa catastrofe mondiale per farci capire che è finito il tempo in cui pensavamo di essere i "padroni" assoluti della Natura e quindi immuni da ogni sua reazione. E' arrivato lui, il Covid- 19, un tremendo mostro che ha costretto a far abbassare la testa e tremare anche petrolieri, finanzieri senza scrupoli, venditori di armi e di veleni... In tutto questo nessuno di noi può pensare che da solo possa salvare il mondo, questo è palese, tuttavia si può provare a fare come l'uccellino che con la sua goccia d'acqua pensava di spegnere un incendio di foresta, o almeno a fare la propria parte. Forse è arrivato il momento di pensare ad una società diversa dall'attuale, meno aggressiva e distruttiva nei confronti dell'ambiente naturale. Noi di Accademia Kronos abbiamo pensato di creare un movimento più vasto possibile e, quindi, da questo numero del nostro notiziario lanciamo l'iniziativa: tesseramento a sostegno della campagna "IO FACCIO LA MIA PARTE".

La tessera prevede un contributo a partire da 6,00 euro da fare tramite bonifico bancario ad Accademia Kronos (IBAN: IT 26 A 02008 73240 000400675607) con causale <<erogazione liberale a sostegno della campagna "Io faccio la mia parte">>. Come conferma dell'adesione si riceverà la tessera "sostenitore", il decalogo di comportamento e una decalcomania.

Modalità di adesione: inviare un'email a: iscrizione@accademiakronos.it con nome, cognome e indirizzo, allegando la scansione della ricevuta di versamento del contributo.

Logicamente più saremo più la nostra campagna di sensibilizzazione potrà essere incisiva, quindi fatevi voi stessi promotori portando altri sostenitori.


© 2020 Worlds Collide. Tutti i diritti riservati.
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia